Perche' 9090

PERCHÉ “9090”?

9090 è la prima caffettiera di ALESSI, vincitrice del premio internazionale Compasso d’Oro ed esposta al MOMA di New York.

Uno dei simboli della lunga tradizione industriale che ha portato il nome di Omegna, paese di pentole e caffettiere, nel mondo.

La mitica “9090” risultò fin da subito un oggetto rivoluzionario del rito italiano di caffè e quindi, anche molto imitato.

La moka 9090 di Richard Sapper è la prima caffettiera di Alessi, nato in 1978 e recipiente  del prestigioso premio Compasso d’Oro.

E non solo.

È stata anche inserita nella collezione permanente del MoMA di New York.

 

L’anno 1933. Nelle cucine dell’Italia, inizia a spuntare “un piccolo strumento ottagonale” che infine rivoluziona le abitudini quotidiane degli italiani, diventando in pochi anni uno dei simboli per eccellenza del design italiano a casa e nel mondo.

Dalla geniale intuizione di Alfonso Bialetti, nasce la MOKA EXPRESS, la madre di tutte le caffettiere moderne.

BIALETTI: PUBBLICITÀ D’EPOCA CON "L’OMINO COI BAFFI"

In Italia nel 1970 entra in scena Alberto Alessi, nipote del fondatore dell’omonima azienda, il quale da vita alle collaborazioni storiche che hanno reso immortale la Fabbrica del Design Italiano: da Michele De Lucchi ad Alessandro Mendini, da Aldo Rossi a Piero Lissoni.

Con la caffettiera, Alessi ha sfondato le barriere tra design e elettrodomestici.

Nel 1978, Richard Sapper crea la 9090, una caffettiera così bella da passare dai fornelli alla tavola.

Richard Sapper riscrive la storia nel 1979 con la “9090”. 

Ricercatezza, eleganza, design e genialità si uniscono per far nascere una piccola rivoluzione!

“La morbidezza delle forme si sposa benissimo con la filosofia del caffè, quel qualcosa che avvolge, riscalda e da la carica.”

Richard Sapper

La caffettiera non è solo un oggetto o una macchina, è proprio un’architettura. Ogni grande architetto ne ha tentato il progetto, ambisce a costruire una caffettiera così come prima di morire vorrebbe fare una torre

Si tratta della quantificazione di massa di un rito e di un delizioso vizio che non accenna a finire, esercitato per mezzo di uno strumento-macchina sempre più sofisticato e perfetto, che se una volta era un semplice bicchiere napoletano che si ribaltava contro un altro con in mezzo un filtro, ora assomiglia a un satellite a capsule destinato a scendere sulla luna”

– scrive l’architetto e designer Alessandro Mendini nella rivista Modo nel 1979, testo ripreso dalle Edizioni Henry Beyle e pubblicato con il titolo Elogio della caffettiera (2014).

Prototipi in legno della caffetteria 9090, in 3 misure

Mentre le caffettiere dell’epoca erano in alluminio, la 9090 ha il corpo in acciaio inox 18/10, e l’interno è in acciaio satinato.

I vari componenti rivelano una capacità di assemblaggio perfetta che regala all’insieme linee e proporzioni davvero raffinate.

Ad eccezione della guarnizione, le componenti della caffettiera non conoscono l’usura. Come la maniglia in fusione di ghisa, al posto delle più comuni plastiche, che non è soggetta alla fusione dovuta al calore.

Dal punto di vista della sicurezza, un sistema di bloccaggio ad incastro che permette alla pressione in eccesso di fuoriuscire prima di raggiungere livelli pericolosi, previene definitivamente il pericolo di esplosione. 

La caffettiera 9090 è dotata di una tecnologia avanzata con un sistema “a baionetta” che consente la chiusura della caldaia anche con una mano sola.

E questo è solo uno dei 6 brevetti che proteggono la caffettiera (5 di utilità e 1 per il design).

Richard Sapper (1932 - 2015) Tedesco di origine ma dal cuore Milanese che vive a Milano dal 1958. Inizialmente, lavora con Gio Ponti, in seguito per la Rinascente. Insieme a Marco Zanuso, progetta radio e televisori per Brionvega. Ha collaborato con le aziende più importanti come Alessi. Ha svolto attività didattica presso prestigiose università italiane e straniere. Sapper ha ricevuto numerosi premi per i suoi progetti, inclusi 11 Compasso d'Oro. Molti di suoi disegni sono esposti nelle collezioni permanenti dei musei più importanti a livello internazionale. Nel 2012 il Presidente della Repubblica Federale Tedesca gli ha consegnato la Croce di Merito.